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STUDI DI STORIA DELL'ARTE  Norme di collaborazione

IMPORTANTE

 

AVVERTENZA PRELIMINARE

1) Gli autori non possono pubblicare per quattro anni dalla data di pubblicazione nella rivista Studi di Storia dell'Arte dal n. 31/2020 gli stessi articoli (né gli estratti a loro forniti) in altre sedi o siti, compreso www.Accademia.edu; senza il permesso dell'editore.

Agli autori che verranno accettati saggi per la pubblicazione verrà richiesta preventivamente la sottoscrizione di un impegno vincolante a risarcire la Casa Editrice delle spese sostenute per la pubblicazione dell'articolo secondo quanto indicato nel documento. L'ediart si riserva, comunque, la facoltà di perseguire, nelle sedi opportune, il rispetto dei propri diritti di copyright, secondo le norme di legge vigenti, eleggendo come sede competente il Tribunale di Spoleto; l'inosservanza di tali norme escluderà la possibilità di pubblicazione di eventuali altri studi.

 

Parametri tecnici e norme editoriali di Studi di Storia dell'Arte dal numero 32

e degli Speciali della stessa rivista

 

- Gli autori nel momento che presentano saggi per la pubblicazione accettano la valutazione del Comitato Scientifico della Rivista e, successivamente, del parere del Refery anonimi esterni; gli autori si impegnano al recepimento di eventuali suggerimenti che dovessero essere esplicitati, oltre alla sottoscrizione di un impegno a non pubblicare lo stesso saggio altrove compresi siti on line (al propositio vedere sopra).

Una volta pubblicati i loro saggi sono sottoposti al copyright di Studi di Storia dell'Arte.

Agli autori dei saggi pubblicati la casa editrice si impegna a fornire l'estratto in pdf.

Il materiale fotografico utilizzato nel presente volume è fornito dagli autori che si assumono la responsabilità e i crediti che possono derivare dalla relativa pubblicazione. La rivista non ne risponde in nessuna forma.

 - il materiale fotografico, sia in bianco e nero sia a colori, deve essere originale e di alta definizione. Non verranno accettati saggi con riproduzioni da libri, se non in determinate casistiche, valutate caso per caso.

- L'apparato fotografico non sarà più accettato, salvo eccezioni a discrezione dell'editore, se fornito inserito all'interno di formati word o pdf.

 - Le foto, in alta definizione, dovranno essere trasmesse tramite la rete (preferibilmente con WeTransfer, o spedite su diapositive, su stampe o su CD.

- Le illustrazioni a corredo dei saggi devono essere numerate progressivamente e qualora si presenta la necessità di inserire ulteriori foto, dovrà di nuovo essere fornita  la lista con la numerazione aggiornata insieme alle didascalie.

- I testi dovranno essere in formato Word o Office.

- Al di fuori di queste norme non saranno presi in considerazione saggi per la pubblicazione.

 Tali norme si rendono necessarie per mantenere la qualità che contraddistingue Studi di Storia dell'Arte e per cercare di evitare errori nelle pubblicazioni.

INOLTRE

errata/corrige: si invitano gli autori dei saggi a segnalare, a pubblicazione avvenuta, eventuali errori e/o refusi sfuggiti nelle fasi che precedono la stampa del volume, per procedere quanto prima (e aggiornabile) a pubblicare l'errata/corrige , in pdf,  sul sito www.ediart.it

 

 

1.  Dattiloscritto e dischetto il dattiloscritto va inviato al curatore del numero unitamente al file su dischetto scritto in qualsiasi versione di Microsoft Word od Office . I File in pdf con testo e foto si accettano soltanto come bozza.

- ogni cartella dovrà essere di circa 2.000 battute.); insieme al testo dell'articolo, o appena dopo avvenuta l'accettazione alla pubblicazione e al massimo dopo il parere positivo del referee, dovrà essere inviato l’abstract (in inglese) circa 15 righe, comprensivo del titolo , in Inglese; se il testo è in una lingua diversa dall'italiano si possono allegare anche un abstract in italiano e uno in inglese; l'articolo dovrà riportare l'indicazione del numero di telefono, dell'email (quest'ultima verrà pubblicata tassativamente in fondo al saggio) e dell'indirizzo dell'autore.

Se l'autore ritiene utile pubblicare l'abstract in due lingue differenti, la casa editrice lo rende possibile sempre nella valutazione dello spazio a disposizione.

2.  Citazione di brani di documenti e di opere a stampa a) qualora si citino - nel testo o in nota - documenti antichi, occorrerà apportare, pur nel rispetto del testo, alcune modifiche esterne che ne facilitino la lettura e la comprensione. Ci si atterrà in particolare all'uso moderno per la punteggiatura, l'accentazione (anche di parole straniere) e le maiuscole. b) qualora si debba ovviare ad eventuali ed evidenti omissioni dell'amanuense, si porranno tra parentesi quadra le parole aggiunte.Qualora ci si trovi di fronte ad un rilevante errore di scrittura dell'amanuense, si farà seguire la trascrizione dall'annotazione "sic" tra parentesi quadra) se all'interno della citazione si omettono delle parti, queste andranno indicate con tre puntini fra parentesi quadre) sempre al fine di facilitare la lettura, si scioglieranno tutte le abbreviazioni contenute nel testo che non rientrino più nell'uso moderno e non risultino pertanto immediatamente comprensibili. Tutte le citazioni inserite povranno essere racchiuse tra apicetti ".." o caporali «...»; se all'interno delle citazioni ce ne sono ulteriori, vanno incluse tra apostrofi. '...'.

Tutte le parole o citazioni di testi in lingua diversa dall'italiano andranno pubblicati in corsivo. Il corsivo non è previsto per testi o singole parole in italiano: nella necessità dell'autore di evidenziare questo avverrà con degli apostrofi agli estremi. Le citazioni, sia in italiano che in altra lingua, anche di paragrafi di estesi, seguiranno il testo anche come grandezza del corpo.

3.  Uso delle maiuscole Le maiuscole vanno usate il meno possibile, ma lasciate quando una denominazione fa corpo con il nome proprio cui si accompagna (nel caso di Istituto e di toponimo).I titoli (papa, re, generale, presidente, cardinale, santo, ecc.) vanno sempre minuscoli a meno che non sia l'inizio di un paragrafo di un titolo di opera o come primo nome nelle didascalie ( es. San Martino e s. Pietro ; Santo, San, Santi vanno maiuscoli solo sono riferiti alle denominazione di chiese, basiliche, cappelle, altari, ecc., e vanno comunque citati sempre per esteso. Le denominazioni di archivi, magistrature, enti, fondazioni, istituzioni, accademie, ecc. vanno maiuscole quando sintetizzate in sigle e in tondo anche se straniere, in tutte le iniziali delle parole che le compongono; le sigle vanno maiuscole e senza punto (ACV, INPS, CEE, ecc.).Le parole: chiesa, basilica, cattedrale, monastero, tempio, porta, ecc. vanno minuscole, ad eccezione di: Porta Pia, Basilica Vaticana, Acquedotto Felice, ecc. che vanno con le iniziali in maiuscolo, così come nel senso di nazionalità, Stato e Chiesa intesi come istituzione, Regione, Provincia, Comune; così pure Codice e Raccolta, quando sono seguiti da nome proprio; Seminario, Convegno, Colloquio, ecc. quando sono seguiti dal titolo; Fondo va sempre maiuscolo. Maiuscoli vanno anche: Cinquecento, Ottocento, ecc., e anni Venti, anni Quaranta, ecc., così come per i periodi storici come Rinascimento, Risorgimento, Rivoluzione francese, ecc.ed anche i movimenti culturali o politici come futurismo, illuminismo, fascismo, ecc. Lo stesso vale per gli Ordini (Ordine francescano, Ordine gesuiti, ecc.).

4.  Per la citazione in bibiliografia di libri ed articoli a) l'autore (o gli autori, fino al massimo di tre, nel caso di opera collettiva) va indicato con l'iniziale del nome e con cognome intero, in tondo; nel caso di più autori, i nomi vanno separati da un trattino; b) il titolo del libro o dell'articolo deve essere indicato per intero, in carattere corsivo e seguito da virgola anche nel caso di titolo in una lingua straniera); nel caso di titoli particolarmente lunghi, specie di opere antiche, in particolare quando il nome dell’autore è inserito all’interno del titolo, è possibile effettuare delle elisioni, purché si mantenga il senso compiuto, segnalandole con tre puntini.c) per le opere anonime e per le opere collettive si darà indicazione del solo titolo come sopra (non preceduto da “Aa.Vv.”), seguito dall’indicazione dell'eventuale curatore (in tondo, con la sola iniziale del nome); per gli atti di convegni seguirà in tondo, l’indicazione: atti del convegno … (luogo, data),d) per i libri seguiranno il luogo e l'anno di pubblicazione (senza la virgola tra il luogo e la data), l'edizione se rilevante; per le opere straniere successivamente tradotte in lingua italiana si potranno dare anche i riferimenti editoriali di quest'ultima; per le opere recenti non deve essere citato l’editore; viceversa per le opere fino al XIX secolo si indicherà come compare nel frontespizio; e) per le opere in più volumi, dopo il titolo si indicherà il numero dei volumi (in numeri arabi), seguiranno il luogo, l'anno (o gli anni) di pubblicazione e l'indicazione specifica del volume (in numeri romani) e delle pagine cui si intende fare riferimento. Con l'eccezione di dizionari, enciclopedie, ecc. per i quali si darà solo l'indicazione bibliografica del volume citato; f) per gli articoli di riviste e giornali, seguiranno il nome del periodico tra caporali, l'indicazione dell'annata, dell'anno, del numero del fascicolo (non preceduto da “n.” né da “fasc.”), delle pagine e, se del caso, della/e pagina/e cui ci si intende specificatamente riferire;g) per contributi in opere collettive o in raccolte miscellanee si indicherà autore e titolo del contributo come sub a) e b), aggiungendo altresì (preceduti da “in”) i riferimenti completi dell'opera collettiva in cui è contenuto, inclusa la specificazione delle pagine relative all'insieme del contributo, seguirà l'eventuale specificazione di particolari pagine cui ci si intende riferire; h) quando si ripete a distanza la citazione da uno stesso libro o articolo si indicherà, con il cognome ll'autore e in forma abbreviata (limitata alle due o tre parole iniziali) il titolo, seguito dalla virgola e dall'espressione "cit." e, seguirà l'indicazione della pagina/e e si ometterà l'anno: in alternativa Cognome,cit., anno, pp. Non si daranno altre indicazioni di luogo, etc. Quando la seconda citazione segue immediatamente la prima si userà l'abbreviazione "Ibidem" in tondo senza indicazione di pagina se ci si riferisce ad altra riga dello stesso luogo, ovvero l'abbreviazione "Ivi" in tondo con indicazione di pagina se ci si riferisce ad altro luogo;i) per i rinvii alle pagine di un'opera o di un articolo si useranno queste abbreviazioni: p. = pagina; pp.; se è una lunga serie di pagine contigue = es. pp.15-18 ; le pagine estreme di un intervallo vanno indicate per esteso: pp. 235-254 e non 235-54


Alcuni esempi di citazioni bibliografiche:V.E. Giuntella, Roma nel Settecento, Bologna 1971; nelle succesive citazioni Giuntella, Roma nel Settecento, cit., p. 82, o, in alternativa,  Giuntella,  cit., 1971, p. 82); H. Gross, Rome in the Age of Enlightenment. The post-Tridentine syndrome and the ancien régime, Cambridge 1990; Firenze 1815-1945. Un bilancio storiografico, a cura di G. Mori e P. Roggi, Firenze 1990 (i nomi dei curatori possono essere anche estesi).G. Giarrizzo, Intellettuali e Mezzogiorno nel secondo dopoguerra, ''Studi Storici’', XX, 1979, 1, pp. 91-110, p. 93; Ibidem; .C. Corsini, La demografia, in Firenze 1815-1945 cit., pp. 3-20, pp. 18-20.Ivi, p.15.G. Giarrizzo, Intellettuali e Mezzogiorno cit., pp. 95-97; Produzione e commercio della carta e del libro, secc. XIII-XVIII, atti della ventitreesima Settimana di studi dell'Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini”, (Prato, 15-20 aprile 1991), a cura di S. Cavaciocchi, Firenze 1992.

5.  Per le citazioni da documenti d'archivio a) successivamente agli eventuali riferimenti relativi allo specifico documento, si darà indicazione dell'archivio (in maiuscoletto), del fondo e di eventuali serie in tondo, della busta o registro e, infine, eventualmente, della carta con specificazione recto = c.15r o verso = c.15v.b) qualora le citazioni di documenti d'archivio si ripetano più volte, occorrerà premettere alle note un'avvertenza non numerata, e collegata con asterisco al ti­tolo, nella quale si darà l'elenco delle abbreviazioni usate, es.: ASR = Archivio di Stato di Roma (Polizia = Direzione Generale di Polizia); BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana;
d) alcune abbreviazioni di uso corrente sono: busta = b. registro = reg. fascicolo = fasc.


6. Per i manoscritti delle biblioteche a) per l’indicazione di autore e titolo si userà un metodo analogo a quello dei libri a stampa; b) per l’indicazione dell’ubicazione si userà un metodo analogo a quello dei documenti di archivio: l’indicazione della biblioteca in maiuscoletto seguita da quella del fondo in tondo e dal numero che designa il manoscritto in tondo.Alcuni esempi:Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Arti e mestieri, b. 24.ASR, Camerale III, b. 2018.ASR, Trenta notai capitolini, Not. De Sanctis, 1769, vol. I, cc. 153-155v, 160r-v.ASR, Polizia, Rubriche dei registri di protocollo, reg. 20.

 

 Si raccomanda in particolare di indicare sempre nella citazione di:  opere in più volumi: il numero dei volumi ed il numero specifico cui si fa riferimento; opere collettive entro le quali è contenuto l'insieme del contributo cui si intende fase riferimento; articoli: gli estremi completi della rivista (annata, anno di pubblicazione, fascicolo, pagine entro le quali è compreso l'intero articolo; eventuali nn. tavole fuori testo.