Presentazione di Claudio Strinati
   Nello studio di Tiberia si dà conto dei risultati del restauro dell’intera chiesa di S. Bibiana a Roma, mediante un ricco apparato illustrativo a colori, in bianco e nero, e  grafici.

Il cantiere di S. Bibiana, commissionato  per il Giubileo del 1625 da papa Urbano VII,  non è stato altro che la ristrutturazione completa della chiesa che ha preso un aspetto totalmente nuovo dalla precedente della quale rimangono soltanto dei reperti come lastre tombali e capitelli riutilizzati. È stato anche il primo banco di prova per quella grande stagione dell’arte che si apriva, il Barocco. Infatti si trovarono a lavorare fianco a fianco G. Lorenzo Bernini, con una delle sue prime prove da architetto della ristrutturazione della chiesa e come scultore con l’esecuzione del complesso dietro l’altare maggiore con la statua di S. Bibiana, suo primo esito religioso, e Pietro da Cortona, anch’esso alla sua prima grande impresa religiosa. A fianco dei due giovani artisti, Agostino Ciampelli che dell’impresa pittorica i restauri hanno rivelato essere l’artefice più importante e probabilmente ne è stato il  coordinatore. 
Di fondamentale importanza è stata l'individuazione di una serie di novità costruttive e soprattutto esecutive del Bernini.
Per la prima volta si è potuto rilevare e dimostrare come il grande scultore intervenisse sulle sue sculture con un processo di patinatura finale.